La pera madernassa è una perla rara ed è un frutto tipico della zona del Roero, in particolare del Comune di Guarene. Riconoscerla è facile: con la base leggermente appiattita, è piccola, giallo-verde e con la polpa croccante e dolce. Il sapore è leggermente tannico e il livello di zucchero è di buon tenore.
La storia della pera madernassa:
La storia della pera madernassa inizia recentemente, nel Ventesimo secolo, quando chiamava pera Gavello. Si pensa sia nata da un incrocio tra un pero selvatico e la pera locale Martin Sec, che in seguito perse di interesse. La pianta madre della madernassa è stata abbattuta nel 1914 e misurava ben 260 centimetri di diametro. Era nata da un seme caduto sul terreno della cascina Gavello di Borgata Madernassa appunto, una collina tra Castagnito e Guarene. Quando il proprietario ne testò i frutti, la innestò subito su altri peri presenti in azienda. La sua bontà è letteralmente esplosa, tanto che nella zona anche altri produttori l’hanno adottata. Presto è stata commercializzata in tutta Europa. Era particolarmente apprezzata per il sapore intenso e la predisposizione alla cottura, tanto da conquistare il mercato tedesco e inglese. È citata dal prof. Raffaele Carlone sulla rivista L’Italia agricola: “La madernassa – scrive – fu descritta la prima volta da Cavazza nel 1908 per rusticità, produttività e lunga vita”.
La produzione della pere madernassa :
Con una densità di seicento alberi per ettaro, cento nel caso delle piante innestate che arrivano a toccare i quattro o cinque metri di altezza, la pera madernassa è coltivata a spindel (o controspalliera) su terreni pianeggianti e collinari. Ogni ettaro può arrivare a produrre fino a cinquecento quintali di pere, ma solo le più grandi sono destinate al consumo fresco, mentre le più piccole sono utilizzate nella trasformazione industriale. Il periodo di raccolta varia da settembre a novembre a seconda dell’andamento stagionale ma grazie all’ottima conservabilità questa perla del cuneese fa gola a sempre più mercati. Nel 1999 è iniziato il percorso per il riconoscimento Igp e nel 2000 l’organizzazione di produttori Asprofrut ha richiesto il riconoscimento Dop per la pera d’Alba e della valle Grana. La produzione perdura e cresce fin dalla nascita. Carlone menziona anche il testo “Pomologia” del 1916, dove già si attesta la diffusione della madernassa anche fuori regione.
Territorio:
Essendo particolarmente adatta alla cottura, le pere madernasse si sono diffuse presto nelle Langhe e nel Roero, per l’uso in una antica ricetta che le vede protagoniste insieme a vino, zucchero, chiodi di garofano e cannella. Nell’ultimo trentennio ha conquistato inoltre i terreni sabbiosi a sinistra del Tanaro, fra Canale, Castagnito e Guarene. Alberi isolati spuntano tra vigneti e poderi sulle colline, sparsi ovunque in tutta la provincia cuneese. È proprio il terreno sabbioso, unito al clima relativamente caldo, che crea il sapore e l’aspetto peculiare della Madernassa pera ottima anche da consumare fresca. Come molti altri prodotti del territorio, la sua fama travalica i confini regionali grazie anche all’azione di organizzazioni come Slow Food, che ha riunito oltre 600 ricette gastronomiche degli chef locali che spiegano nel dettaglio procedimenti e tecniche di cottura. Da assaporare in compagnia e in famiglia durante le gite nel Roero e in Valle Grana.
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